Indice
Come è nato il progetto?
notando l’assotigliamento di un confine invisbile
notando l’assotigliamento di un confine invisbile
usciamo a camminare... prendiamo un po’ d’aria
sembra di vivere dentro due realtà
Comunicazione Cambiata
Frenesia Quotidiana
Connettersi
Autentico
Analogico
Digitale
Parlare camminando
Parlare facedo altro
Schermi
Fermarsi
Riflettere
Distrazioni
Frenesia Quotidiana
Connettersi
Autentico
Analogico
Digitale
Parlare camminando
Parlare facedo altro
Schermi
Fermarsi
Riflettere
Distrazioni
camminiamo... ma con metodo:
Lucius Burckhardt (March 12, 1925 in Davos – August 26, 2003 in Basel) was a Swiss sociologist and economist. He was an important thinker in Architectural theory and Design theory and the founder of strollology.
Strollologia
La Strollologia è un approccio al design che si basa sull’osservazione e sull’esplorazione dello spazio urbano attraverso la passeggiata.
Derivata dalla psicogeografia e dalle pratiche situazioniste, questa metodologia invita designer e ricercatori a immergersi nell’ambiente, cogliendo connessioni inaspettate, stimoli sensoriali e dinamiche sociali.
Camminare diventa così uno strumento di indagine per comprendere meglio il rapporto tra persone, spazi e oggetti, permettendo di sviluppare soluzioni progettuali più radicate nel contesto e nell’esperienza quotidiana.
Camminando per le strade della città, il risultato è stato quello di imbattersi in un soggetto “non umano”, ma dalla personalità travolgente e unica.
La cabina telefonica
Storia e diffusione
Le prime cabine telefoniche pubbliche in Svizzera furono installate negli anni '20, con un rapido aumento della loro diffusione nei decenni successivi.
Picco delle cabine telefoniche
Negli anni '90, le cabine telefoniche raggiunsero il loro picco, con oltre 58.000 in funzione in tutta la Svizzera.
Declino
Con l'introduzione dei telefoni cellulari, l'uso delle cabine telefoniche iniziò a diminuire lentamente, e a partire dagli anni 2000 molte furono dismesse o non più utilizzate come mezzo di comunicazione principale.
Esenzione di Swisscom
Nel 2016, Swisscom fu esonerata dall'obbligo legale di mantenere le cabine telefonicheProgetto .
Telecab2000
Le cabine telefoniche dismesse furono trasformate in spazi pubblicitari dalla compagnia Telecab2000, con solo una parte di esse mantenuta in funzion
Numero attuale di cabine telefoniche
Oggi ci sono circa 5.900 cabine telefoniche in funzione in Svizzera, ma il loro numero è in costante diminuzione.
Cabine come patrimonio culturale
Alcune cabine, in città come Zurigo e Basilea, sono conservate come simboli storici o turistiche e possono essere acquistate come pezzi di storia delle telecomunicazioni svizzere.
Le prime cabine telefoniche pubbliche in Svizzera furono installate negli anni '20, con un rapido aumento della loro diffusione nei decenni successivi.
Picco delle cabine telefoniche
Negli anni '90, le cabine telefoniche raggiunsero il loro picco, con oltre 58.000 in funzione in tutta la Svizzera.
Declino
Con l'introduzione dei telefoni cellulari, l'uso delle cabine telefoniche iniziò a diminuire lentamente, e a partire dagli anni 2000 molte furono dismesse o non più utilizzate come mezzo di comunicazione principale.
Esenzione di Swisscom
Nel 2016, Swisscom fu esonerata dall'obbligo legale di mantenere le cabine telefonicheProgetto .
Telecab2000
Le cabine telefoniche dismesse furono trasformate in spazi pubblicitari dalla compagnia Telecab2000, con solo una parte di esse mantenuta in funzion
Numero attuale di cabine telefoniche
Oggi ci sono circa 5.900 cabine telefoniche in funzione in Svizzera, ma il loro numero è in costante diminuzione.
Cabine come patrimonio culturale
Alcune cabine, in città come Zurigo e Basilea, sono conservate come simboli storici o turistiche e possono essere acquistate come pezzi di storia delle telecomunicazioni svizzere.
Abbandono e riutilizzo
Le cabine telefoniche in tutto il mondo sono in buona parte semi abbandonate o a volte reinventate per altri utilizzi.
Le cabine telefoniche in tutto il mondo sono in buona parte semi abbandonate o a volte reinventate per altri utilizzi.
KINGYO-BU: the goldfish club https://tokyocowboy.squarespace.com/articles/kingyo-bu-the- goldfish-club
Le cabine telefoniche sono state utilizzate anche per scopi artistici da gruppi di artisti in tutto il mondo, testimoniando il fascino che esse suscitano.
Un altro metodo:
Prototipazione rapida
Prototipazione rapida
Tema
Un momento di pausa tra la frenesia quotidiana
Le cabine sono insonorizzate, creando un effetto di “risonanza”.
La musica è abbastanza forte da essere percepita all'esterno, ma non disturba chi è dentro.
L'intento è favorire una pausa riflessiva dalla frenesia quotidiana.
Tema
Necessità di presenza e coinvolgimento attivo, ripensare a “connetterci”
Nella prima cabina, oggetti con superfici differenti sono stati posizionati per creare suoni, e il partecipante doveva muovere la cornetta sopra i materiali tramite un’esperienza guidata.
Nella seconda cabina, c’era il ricevente della chiamata che sentiva i suoni amplificati da uno speaker nascosto, collegato a un cellulare che riceveva la chiamata.
Lo speaker e il cellulare erano nascosti, quindi il partecipante non poteva rispondere o interagire verbalmente con chi produceva i suoni.
La seconda cabina è stata oscurata con poster di fortuna, lasciando uno spazio aperto per consentire il contatto visivo tra i due partecipanti.
Il primo partecipante riceveva feedback visivi, mentre il secondo riceveva feedback sonori.
Tema
La frenesia del digitale distorce le nostre connessioni
Come funziona:
- Utilizzo di 2 cellulari, 2 speaker e 2 cabine telefoniche.
- Creazione di una sorta di “Phone Inception”, dove entrambi i partecipanti parlano e sentono l'altro attraverso un effetto rimbombo.
- La chiamata passa attraverso Ableton Live, collegato a una tastiera Midi, per distorcere e modificare il suono delle parole dell'interlocutore.
Riflessioni
La Scomparsa della Linea
Un tempo, esisteva un confine chiaro tra essere connessi e offline.
Comunicare richiedeva un impegno fisico, ma oggi la distinzione è svanita, con i telefoni sempre connessi a portata di mano, senza separazione tra vita online e offline
Un tempo, esisteva un confine chiaro tra essere connessi e offline.
Comunicare richiedeva un impegno fisico, ma oggi la distinzione è svanita, con i telefoni sempre connessi a portata di mano, senza separazione tra vita online e offline
Come possiamo usare le cabine telefoniche e ciò che rappresentano, per far riflettere su questo cambiamento?
Ai partecipanti viene chiesto di disegnare una linea per rappresentare il tempo che pensano di trascorrere sui loro telefoni ogni giorno. Successivamente, devono confrontare questa linea con il tempo effettivo di utilizzo dello schermo, disegnando una seconda linea. Il confronto tra percezione e realtà stimola la riflessione sull'uso della tecnologia.
Uno Spazio per la Pausa e la Riflessione
Entrando nella cabina, i partecipanti escono dalla loro routine digitale e sono invitati a riflettere sul loro rapporto con la tecnologia. Tracciare la linea crea un momento di consapevolezza che spesso viene trascurato nel ritmo frenetico della vita quotidiana.
Il progetto si collega ai principi del Data Humanism, fondato da Giorgia Lupi, che cerca di rendere i dati più empatici e personali, trasformando il tempo trascorso sui dispositivi da una semplice statistica a un'esperienza umana tangibile
Realizzazione
- Realizzare poster delle dimensioni delle cabine, usando la superficie interna come un enorme "foglio da disegno".
Seconda prova grafica
Scelta grafica finale
Realizzazione per mezzo di plotter ZÜN
- Realizzare "cartoline" da appendere dentro le cabine, sfruttando il soffitto "a buchi" delle stesse. I partecipanti possono staccarle.
"Ah. A visitor. It’s been a while."
"I used to be essential, you know. People would rush inside, out of breath, desperate to connect. I held their whispers, their confessions, their laughter.
And now? Forgotten.
Abandoned. Left to gather dust while everyone walks around, heads down, eyes glued to their own little screens.
Your phone. It’s always with you, isn’t it? In your pocket, your hand, by your bed. You wake up with it. You eat with it. You never really leave it behind.
There used to be a line—a clear division—between being connected and being free. But now? That line is gone. Can you even remember what it felt like to be… without?"
"Let’s try something: take a moment. Draw a line. A representation—however you like—of how much time you think you spend on your phone each day. A straight line, a circle, a scribble… anything. Be honest."
"Now, check your phone. Find your actual screen time. Draw it next to your first one."
"Look at them. Are they the same? More? Less? How does it feel?"
"Step outside when you're ready. But before you go… ask yourself: where does your line begin, and where does it end?"
"Oh, and if you’d like to make a call… feel free. That’s what I’m here for. Just a voice, just a moment—maybe a little reminder of how it used to be."
La scelta è stata di osservare senza intervenire per analizzare le reazioni dei passanti. Molti si sono avvicinati incuriositi, alcuni hanno proseguito dopo una breve sosta, altri hanno cercato l’autore dell’installazione. In alcuni casi, chi ha chiesto informazioni ha ricevuto una breve spiegazione ed è stato invitato a provare l’installazione.
L’esperienza è stata documentata con foto (previo consenso) e brevi interviste ai partecipanti.
Osservazioni
Il progetto si è dimostrato efficace nel coinvolgere i passanti, raggiungendo gli obiettivi iniziali.
Sebbene siano necessarie ulteriori iterazioni e interviste per testare pienamente l’efficacia dell'intervento, è possibile già osservare alcuni risultati significativi.
Tra i risultati più rilevanti, possiamo notare le "cartoline" raccolte dai partecipanti, che offrono spunti interessanti riguardo le loro percezioni ed esperienze durante l'interazione con l'installazione.
Parte Teorica
Rapporto
Uomo-Tecnologia:
Uomo-Tecnologia:
Postman analizza come la tecnologia sia diventata dominante nella nostra società, descrivendosi l’evolversi della società in rapporto alla tecnologia.
Tool-oriented:
nelle culture “Tool-oriented”, gli strumenti sono progettati per risolvere problemi specifici, materiali o simbolici, senza mettere in discussione l’ideologia dominante.
Tecnocrazia:
[a partire dalla seconda rivoluzione industriale]
In una tecnocrazia, la razionalità tecnica domina sulle altre forme di sapere, come la politica, l'etica o la cultura.
Tecnopoli:
[a partire dal XX secolo]
una comunità o società in cui la tecnologia gioca un ruolo centrale, modellando e determinando non solo l'economia e la politica, ma anche la cultura, le relazioni sociali e i valori. In una tecnopoli, la tecnologia è così integrata nella vita quotidiana che diventa il fondamento stesso dell'organizzazione sociale.
É con l’emergere di nuovi strumenti di comunicazione, come il telegrafo, il telefono e il computer, che si assiste alla sua vera e propria nascita.
Il suo sviluppo è in stretta relazione con l’evoluzione dell’informazione: l’invenzione della stampa a caratteri mobili in primis, permettendo la produzione di libri e documenti in serie, ha sì reso l’informazione più accessibile, ma anche avviato un incredibile processo di frammentazione della conoscenza.
Caratterizzata da cambiamenti rapidi e instabilità nelle relazioni sociali, nel lavoro e nelle identità personali.
- Incertezze e instabilità: Le certezze del passato (lavoro stabile, valori familiari, strutture sociali fisse) sono venute meno.
- Fluidità delle identità: Le persone sono alla ricerca di nuovi ruoli e significati, ma l'identità rimane instabile e cangiante.
- Relazioni sociali fragili: Le relazioni diventano più superficiali e temporanee, sostituendo impegni a lungo termine.
- Consumismo e insoddisfazione: La ricerca di felicità attraverso il consumismo porta le persone a sentirsi insoddisfatte e sempre alla ricerca di nuovi stimoli.
- Erosione delle istituzioni tradizionali: Le strutture tradizionali come matrimonio, famiglia e comunità sono indebolite e sostituite da forme più fluide di organizzazione sociale.
Floridi esplora l'idea che siamo nel mezzo di una "quarta rivoluzione", dove l'informazione e la comunicazione digitale trasformano la nostra percezione del mondo e di noi stessi.
Ambiente Digitale Integrato:
L'infosfera non è limitata ai dispositivi tecnologici o alla rete Internet, ma include tutte le forme di informazioni e comunicazioni che interagiscono tra di loro, sia online che offline. Essa include i dati digitali, ma anche quelli analogici, creando una realtà in cui siamo costantemente immersi e interconnessi.
Pervasività delle Informazioni:
Viviamo in un mondo in cui ogni aspetto della nostra vita è informazionalmente mediato. La nostra identità, il nostro comportamento e le nostre esperienze quotidiane sono influenzati dalla continua interazione con dati provenienti da fonti digitali, sensori, social media, e così via.
Inforg: le persone non sono più separate dal flusso delle informazioni, ma sono in simbiosi con esso. Floridi utilizza il termine "Inforg" (informatized organism) per descrivere l'uomo moderno come una combinazione tra individuo e flusso informativo.
La nostra identità e il nostro modo di pensare, comunicare, e agire sono sempre più definito dall'accesso alle informazioni.
Tipificazione degli individui.
La lingua mostra i mutamenti sociali
L'origine latina del termine "dato" deriva dal plurale di "datum", che significa "un singolo pezzo di informazione".
L'etimologia della parola "informazione" suggerisce che derivi dal latino informatio (-nis),
dal verbo informare, con il significato di "dare forma", "disciplinare", "istruire", "insegnare".
In greco, le parole corrispondenti erano "μορφη" (morfè) o "εiδοs" (éidos), che significano "idea", "concetto", "forma" o "immagine".
I dati possono essere considerati come singoli pezzi di un'idea, di un concetto, di una forma o di un'immagine, che danno forma o insegnano qualcosa
L'origine latina del termine "dato" deriva dal plurale di "datum", che significa "un singolo pezzo di informazione".
L'etimologia della parola "informazione" suggerisce che derivi dal latino informatio (-nis),
dal verbo informare, con il significato di "dare forma", "disciplinare", "istruire", "insegnare".
In greco, le parole corrispondenti erano "μορφη" (morfè) o "εiδοs" (éidos), che significano "idea", "concetto", "forma" o "immagine".
I dati possono essere considerati come singoli pezzi di un'idea, di un concetto, di una forma o di un'immagine, che danno forma o insegnano qualcosa
Il linguaggio umano ci consente di nominare non solo ciò che esiste, ma anche ciò che non esiste ancora, permettendoci di immaginare e progettare il futuro. Grazie ad esso, possiamo fare scelte, rifiutare alcune cose in favore di altre e pensare a ciò che deve ancora venire.
Dare concretezza ai dati
Favorire l'esplorazione personale e stimolare interpretazione e creatività individuale.
Unire analisi ed emozione:
bilanciare il razionale con l’umano.
Sviluppare una consapevolezza critica:
è fondamentale comprendere i dati per essere protagonisti attivi nel mondo digitale.
Sperimentare creando un linguaggio personale
Tecniche
/programmi usati:
Mosaic
Photogrammetry
Unreal
Meta Human
Motion Capture
Creative Coding
Open Processing
Scanner
3d Scanner
Scotch e impressione a caldo
Video mapping
Ai
Nomad Sculpt
Blender
Obsidian
/programmi usati:
Mosaic
Photogrammetry
Unreal
Meta Human
Motion Capture
Creative Coding
Open Processing
Scanner
3d Scanner
Scotch e impressione a caldo
Video mapping
Ai
Nomad Sculpt
Blender
Obsidian
Conclusioni
Consapevolezza critica: In un contesto in cui i dati pervadono ogni aspetto della nostra esistenza, è essenziale sviluppare una consapevolezza critica per non essere semplici spettatori, ma protagonisti attivi della trasformazione digitale.
Questo lavoro promuove lo sviluppo di tale consapevolezza.
Questo lavoro promuove lo sviluppo di tale consapevolezza.